Intervista al Si Fu durante il Festival dell’Oriente a Bastia Umbra – Settembre 2023

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Sabato 23 e domenica 24 settembre, la Scuola 9 Armonie ha partecipato al Festival dell’Oriente tenutosi a Bastia Umbra. Gli istruttori e gli allievi hanno preparato brevi esibizioni, per mostrare al pubblico alcuni degli stili di Kung Fu e Tai Chi studiati nella scuola, alle quali sono seguiti esercizi guidati dal Maestro Cini, che hanno coinvolto anche gli spettatori. Abbiamo voluto raccogliere le emozioni e l’esperienza di questo festival con un’intervista fatta direttamente al Maestro Cini, di cui sotto è riportata la trascrizione. La Scuola ha partecipato a diverse tappe del Festival e ogni volta sono stati proposti al pubblico esercizi diversi. Da cosa ti sei lasciato ispirare per rendere ogni esibizione unica?

In realtà non mi sono mai preparato niente, perché preferisco fare le cose secondo il mio istinto. Ci sono delle cose che a volte ti nascono da dentro e non sai neanche il motivo per cui le vedi, dentro di te, ma sai che deve essere così. Io ho sempre fatto così nella mia vita, a volte ho sbagliato, a volte c’ho preso diciamo… adesso riconosco un po’ meglio quando quell’immagine deve essere realizzata e quando deve essere scartata.

Al Festival partecipano molte realtà sportive legate alle arti marziali e ognuna ha voluto portare qualcosa. Cosa pensi che abbia portato la Scuola 9 Armonie al Festival Dell’Oriente e alle persone che hanno partecipato?

Le altre le ho viste e le ho ritenute molto interessanti, anche molto piacevoli. Io credo che, in base a quello che mi hanno detto le persone, perché a volte è più facile rispondere con la voce degli altri che con la mia, siamo sembrati una famiglia, persone che si vogliono bene, che fanno questa cosa perché ci credono. Quando a qualcosa ci credi ti viene bene, ti viene bene per questo motivo, diventa un motivo di vita. Più passa il tempo e più ti senti legato a quello che fai, le persone forse vedono questo. Dico “forse”, ma credo sia la verità, perché io mi sento legato ai miei allievi e i miei allievi sono legati a me e questo ci ha spinti ad andare avanti in questi anni con grade entusiasmo e grande piacere.

 A te invece cos’ha lasciato l’esperienza del Festival?

Questa per me è stata un’esperienza nuova e direi anche estremamente interessante. Relazionarsi con persone che non hai mai visto né conosciuto, poi fra l’altro in un ambiente un po’ rumoroso che non è il mio, non mi appartiene molto, è stata una sfida e un piacere allo stesso tempo. Ho visto persone estremamente interessate a quello che facevamo e questo già per me è motivo di grande soddisfazione. È stato bello per questo.

Ieri ti è stata fatta una domanda relativa al saluto che si fa all’inizio dell’allenamento di Kung Fu. Hai parlato del perché una mano è chiusa e l’altra aperta. Ce lo puoi raccontare di nuovo?

Io ho visto scuole che fanno il contrario di quello che facciamo noi, però a me è stato insegnato questo: la mano destra è chiusa e la mano sinistra è aperta, spesso la mano sinistra copre la mano destra oppure rimane aperta. Quando rimane aperta è tipico degli artisti marziali, quindi le persone che vedono un saluto fatto in questo modo, capiscono che c’è un artista marziale di fronte a loro. La mano chiusa è la nostra parte aggressiva, la nostra parte forte. La mano aperta è la nostra parte dolce e amorevole. Quando la mano aperta copre la mano aggressiva è come presentarsi all’altro con la parte migliore di sé, cioè “io non voglio diventare aggressivo con te”, voglio essere amorevole, e quindi mi presento con la parte migliore di me, la parte tenera di me.

E questo è il significato del saluto, poi all’interno di una scuola ha anche un altro significato, cioè quello di mettere alle spalle tutti i nostri problemi esterni ed entrare in una dimensione in cui si impara qualcosa, che ci aiuterà ad affrontare meglio la vita esterna. Quindi il saluto ha un significato fondamentale: quello di separare la vita esterna da quella interiore, per ritornare nella vita esterna e viverla bene.