In realtà non mi sono mai preparato niente, perché preferisco fare le cose secondo il mio istinto. Ci sono delle cose che a volte ti nascono da dentro e non sai neanche il motivo per cui le vedi, dentro di te, ma sai che deve essere così. Io ho sempre fatto così nella mia vita, a volte ho sbagliato, a volte c’ho preso diciamo… adesso riconosco un po’ meglio quando quell’immagine deve essere realizzata e quando deve essere scartata.
Al Festival partecipano molte realtà sportive legate alle arti marziali e ognuna ha voluto portare qualcosa. Cosa pensi che abbia portato la Scuola 9 Armonie al Festival Dell’Oriente e alle persone che hanno partecipato?Le altre le ho viste e le ho ritenute molto interessanti, anche molto piacevoli. Io credo che, in base a quello che mi hanno detto le persone, perché a volte è più facile rispondere con la voce degli altri che con la mia, siamo sembrati una famiglia, persone che si vogliono bene, che fanno questa cosa perché ci credono. Quando a qualcosa ci credi ti viene bene, ti viene bene per questo motivo, diventa un motivo di vita. Più passa il tempo e più ti senti legato a quello che fai, le persone forse vedono questo. Dico “forse”, ma credo sia la verità, perché io mi sento legato ai miei allievi e i miei allievi sono legati a me e questo ci ha spinti ad andare avanti in questi anni con grade entusiasmo e grande piacere.
A te invece cos’ha lasciato l’esperienza del Festival?Questa per me è stata un’esperienza nuova e direi anche estremamente interessante. Relazionarsi con persone che non hai mai visto né conosciuto, poi fra l’altro in un ambiente un po’ rumoroso che non è il mio, non mi appartiene molto, è stata una sfida e un piacere allo stesso tempo. Ho visto persone estremamente interessate a quello che facevamo e questo già per me è motivo di grande soddisfazione. È stato bello per questo.
Ieri ti è stata fatta una domanda relativa al saluto che si fa all’inizio dell’allenamento di Kung Fu. Hai parlato del perché una mano è chiusa e l’altra aperta. Ce lo puoi raccontare di nuovo?Io ho visto scuole che fanno il contrario di quello che facciamo noi, però a me è stato insegnato questo: la mano destra è chiusa e la mano sinistra è aperta, spesso la mano sinistra copre la mano destra oppure rimane aperta. Quando rimane aperta è tipico degli artisti marziali, quindi le persone che vedono un saluto fatto in questo modo, capiscono che c’è un artista marziale di fronte a loro. La mano chiusa è la nostra parte aggressiva, la nostra parte forte. La mano aperta è la nostra parte dolce e amorevole. Quando la mano aperta copre la mano aggressiva è come presentarsi all’altro con la parte migliore di sé, cioè “io non voglio diventare aggressivo con te”, voglio essere amorevole, e quindi mi presento con la parte migliore di me, la parte tenera di me.
E questo è il significato del saluto, poi all’interno di una scuola ha anche un altro significato, cioè quello di mettere alle spalle tutti i nostri problemi esterni ed entrare in una dimensione in cui si impara qualcosa, che ci aiuterà ad affrontare meglio la vita esterna. Quindi il saluto ha un significato fondamentale: quello di separare la vita esterna da quella interiore, per ritornare nella vita esterna e viverla bene.